Questo breve testo proietta il lettore/osservatore all’interno di un mondo fatto di solitudine, rigore e ricerca. Un’analisi spietata che permette di capire come opera l’artista , quali sono le motivazioni che lo spingono a ” fare” e che ” significato” attribuisce agli oggetti realizzati.
Un viaggio tutto interiore fatto di ricerca e scoperta.
Nel testo sono presenti commenti di “Prolissa” i quali , nella loro brevità, aiutano ad una maggior comprensione.
Non è un manifesto programmatico ma solo il riordino dei pensieri di un artista, o meglio, di un anonimo ricercatore
Indice
Prefazione
L’anonimo ricercatore
Primo: Necessità
Secondo: Solitudine
Terzo: Libertà
Il vuoto impossibile e il nulla positivo
La riservatezza della scoperta
Echi
Appendici
Esilio può essere considerato come un ponte, o meglio, un passaggio fra le riflessioni fatte nell’Anonimo ricercatore e quelle presenti nella Sostanza.
Egli passa dall’intimo della propria interiorità agli oggetti, le opere, che sono il frutto della sua ricerca.
Un’analisi cruda e realistica che tocca punti altissimi di onestà e ricerca interiore.
Indice
Esilio
Il pezzo mancante
Memorie d’un esilio
Le altezze dello spirito
Universi paralleli
L’orrore dell’eternità
Un’eterna insoddisfazione e solitudine
Un’eterna ricerca
L’ostacolo del fare in materia
Anime
L’anima e l’oggetto
E’ soltanto una questione interna
L’ermetismo dell’oggetto e il suo linguaggio criptico
L’ anonimo ricercatore è un uomo che fa: non un artista, un intellettuale, uno scultore. Non vuole essere classificato o etichettato perché limiterebbe la sua libertà. Egli agisce, nel qui ed ora, cercando di rendere, attraverso gli oggetti, la Sostanza.
Il suo lavoro è una ricerca ossessiva che si evolve ( o involve) continuamente, portata avanti attraverso un metodo rigoroso, quasi scientifico, una serie di serie, che gli permette di eliminare quei fronzoli, orpelli, d’indagare il problema senza mai, tuttavia, risolverlo.
Il suo metodo è come una “catena genetica…in cui il variare di un singolo cromosoma genera un diverso uomo “ (cit.)
Vuole il vero e l’autentico, assorbe tutto ciò che proviene dall’interno e dall’esterno e lo filtra attraverso la sua coscienza .
E’ un uomo che fa, appunto. Il rapporto con la materia, quella che egli chiama la falsa Sostanza (perché ricreazione e non imitazione), è estremamente conflittuale. Non può essere diversamente. La manipola, la rimpasta, la mischia, aggiunge colore fino a quando l’oggetto non acquista un senso (il suo senso, la sua idea) cioè fino a quando l’oggetto non diventa “ciò che deve essere”, “ciò che è”.
Soltanto allora si fa espressione, energia.
Sono oggetti-inutili, senza funzione né scopo, tuttavia presenti, autentici e immutabili, nati dal passato , vivono nel presente e diventano coscienza attiva per il futuro. Ognuno di loro è indipendente ma hanno una cosa in comune: nascono dal vero e non prescindono mai dal bello.
Data la loro natura, la fruizione delle opere avviene allontanando il più possibile la ragione, eliminando qualsiasi intento di volerle capire .Il godimento estetico presuppone un contatto emotivo, intuitivo, avvicinarsi a loro attraverso il linguaggio dei sensi e della percezione.
Semplicemente guardarle!
Indice
Prefazione
Introduzione
Sostanza
La falsa Sostanza (la sua opera)
L’ambiguità della materia e la banalità delle cose
Strumenti umani producono oggetti umani
L’oggetto
L’importanza della permanenza