Paolo Bonaldi nasce a Serina, in provincia di Bergamo, il 19 dicembre 1967; dopo aver frequentato il Liceo Artistico Statale di Bergamo, nel 1989 si diploma in pittura presso la NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano con una tesi sulla percezione, il pensiero e la rappresentazione nel disegno infantile. [1]
Nel 1986 grazie a Lucio del Pezzo,[2] suo docente all’Accademia, inizia a frequentare la Galleria Spaziotemporaneo in via Solferino 56 a Milano; fondata nel 1983 da Patrizia Serra, riunisce artisti caratterizzati da una forte componente mentale e ossessiva che si svincolano da teorie e manifesti programmatici, il cui punto di forza è uno spiccato individualismo. Il Bonaldi rimarrà legato alla Galleria per tutta la sua vita, esponendo, nel corso degli anni,[3] i lavori più importanti ed entrando in contatto con artisti quali Gillo Dorfles, Gabriella Benedini, Irma Blank, Marco Magrini, Daniela Nenciulescu, Nanni Varale, Rebecca Forster, Paolo Borrelli, Mariella Ghirardani, Junko Imada e con critici d’arte tra cui Rachele Ferrario, Martina Corgnati, Elisabetta Longari e Anna Comino.
Nel 1988 viene selezionato per esporre alla Galleria San Fedele di Milano con l’opera intitolata “Rocchetto verde”[4] e nel 1989 nella Settima Rassegna Nazionale delle Accademie a Bari. Sono anni di formazione artistica ed esposizioni collettive[5] che affiancherà’ all’insegnamento, inizialmente come supplente e poi, a partire dal 1994, come docente di ruolo in Discipline Pittoriche, in particolare, presso l’Istituto Superiore Statale “Simone Weil” di Treviglio e, soprattutto, il Liceo Artistico Nanni Valentini di Monza.
Trasferitosi a Milano nel 1996 si adopera subito per l’acquisto di uno studio dove poter portare avanti, in libertà, la sua ricerca artistica; successivamente acquisterà un primo laboratorio a Monza e, nel 2010, quello definitivo.
Nel 1999 vince il concorso per uno stage di scultura con Giò Pomodoro alla Fondazione Atlantic Center for the Arts di New Smyrna Beach in Florida.
Nel 2003 partecipa alla 1° Biennale Internazionale del Libro d’Artista presso la Biblioteca Alexandrina, padiglione Italia, con l’opera intitolata “Libro di corpo 1” e attualmente conservata nella Biblioteca ad Alessandria d’Egitto. Dal 2003 al 2005 realizza tre sculture-premio per l’Associazione Mente e Cervello presso il dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino.
Il 28 ottobre 2009 un incendio[6] divampa nel suo studio; il Bonaldi è costretto a interrompere la sua attività per qualche mese a causa delle ustioni riportate.
Terminata la convalescenza, nel 2010, riceve la commessa per la realizzazione dell’ambone nel Duomo di Monza;[7] le pagine aperte del Vangelo con la scritta «Chi ha sete venga a me e beva, chi crede in me» (Giovanni 7,37) sul lato destro della pagina e «In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita». (Giovanni 5,24) sul lato sinistro; a sorreggerlo un getto d’acqua e l’immagine del pavone, simbolo di ogni cristiano.
Sempre per il Duomo di Monza realizzerà, a titolo gratuito, una serie di formelle in ceramica raffiguranti la facciata della Cattedrale, l’Agnello di Dio e immagini che riprendono i più importanti tesori del Duomo: “La corona ferrea” e la “Chioccia con sette pulcini”. L’intento era quello di sostenere i lavori di restauro della facciata del Duomo[8] stesso che termineranno nell’agosto del 2020; suo è anche il ritratto eseguito nel 2020 in occasione della scomparsa del monsignor Dino Gariboldi, oggi conservato in Duomo insieme a quelli di tutti i monsignori della città.
Nel 2010 e 2011 Edizioni Kangouru Italia pubblica due articoli nella quale arte e scienza s’incontrano; nel primo[9] il tema della geometria frattale di Mandelbrot viene applicato alle opere d’arte attraverso l’analisi con uno specifico software di “Flower numero 1”; nel secondo[10] viene indagato il ruolo del caso nelle configurazioni pittoriche attraverso l’opera intitolata “Blu quasicentro”, entrambe del Bonaldi.
Nel 2015, in occasione del Cinquecentenario della morte del pittore Jacopo Nigretti della Valle, detto Palma il Vecchio[11] viene organizzata la prima retrospettiva a livello mondiale presso la Gamec (Galleria di Arte Moderna e Contemporanea) di Bergamo; Bonaldi progetta e realizza il Monumento celebrativo che viene collocato nel paese natale di entrambi gli artisti e accompagnato da un opuscolo che racconta la vita del pittore e spiega, da due punti di vista diversi, l’artista e lo storico, le opere di Palma il Vecchio. Nell’ultima parte, vengono documentate, attraverso immagini fotografiche, tutte le fasi che hanno portato alla realizzazione del Monumento.
Nel 2016 progetta e realizza il busto commemorativo di Giovan Pietro Tiraboschi, detto Bombello (1573-1655).[12]
L’attenzione del Bonaldi verso le problematiche sociali, la sua natura orientata al fare, al lavorare anche per gli altri, lo porteranno a intraprendere una serie di attività di volontariato che puntelleranno tutta la sua vita.
Si spegne a Serina, il 6 settembre 2021, all’età di 53 anni.[13]
[1] Paolo Bonaldi, «Il disegno infantile percezione pensiero rappresentazione» (Milano, Nuova Accademia di Belle Arti, 1988).
[2] Lucio del Pezzo (Napoli, 1933/Milano, 2020) è stato un pittore e scultore italiano. Famoso per le sue pitture-oggetto ispirate al neodadaismo e al neo-surrealismo.
[3] Tra le maggiori esposizioni personali del Bonaldi; “Ci sono vuoti che riempiono” a cura di Elisabetta Longari, 1999; “Flowers” a cura di Martina Corgnati, 2002; “Priscilla in Biblioteca” a cura di Patrizia Serra, 2005; “L’incendio” a cura di Patrizia Serra, 2011 “Anonimo” a cura di Patrizia Serra, 2016; “La Sostanza” a cura di Patrizia Serra, 2019; “L’Esilio” a cura di Patrizia Serra, 2019.
[4] Galleria San Fedele, 1° laboratorio dei giovani artisti dell’Accademia di Brera e della Nuova Accademia, Galleria San Fedele (Milano, 1987).
[5] Tra esposizioni collettive, si ricordano “Pittori & Pittori”, Fondazione Bevilacqua la Masa, Venezia, 1988; “Giovani artisti in centro”, Comune di Milano, Milano, 1989;” Il gioco delle Arti”, Palazzo della Triennale, Milano, 1989; Sala delle esposizioni, Lomazzo, 1990; Sala del chiostro S. Maria alla Fontana, Milano, 1991; “Spazio misurato”, Sala delle esposizioni, Serina, 1995; “1 Premio Trevi Flash Art Museum , Trevi, Galleria Civica, Perugia, 1996; “Meraviglie della ragione e stupore dell’arte”, Società umanitaria, Milano, 2000; “Premio Nazionale di Pittura” città di Monza, Monza, 2002.
[6] Sergio Nicastro, «Esplode laboratorio, inferno in via Lecco», Giornale di Monza, 3 novembre 2009, p. 9.
[7] Roberto Canesi, «Il nuovo leggio: stile e tradizione», Il Duomo, [online], n.1, (2011), <https://bit.ly/DUOMODIMONZA>.
[8] Sarah Valtolina, «Partono i restauri al duomo di Monza: ecco come sostenere i lavori sulla facciata», Il Cittadino, [online], 4 novembre 2017, <https://bit.ly/RESTAURODUOMODIMONZAilcittadino>.
[9] Annalisa Azzoni e Barbara Mastracchio, «La misura frattale dell’arte», XLatangente, Frattali, 2010, p. 64.
[10] Barbara Mastracchio, «Il ruolo del caso nelle configurazioni pittoriche», XLatangente, Probabilità e caso, 2011, p.104.
[11] Jacopo Nigretti della Valle, detto Palma il Vecchio, fu un pittore del Cinquecento che, trasferitosi nella Repubblica di Venezia in eta’ giovanile, diventò un artista rinomato e apprezzato tanto che il Vasari, nelle sue “Vite” ne tesserà le lodi, Cfr., Giorgio Vasari, Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori ed architetti, a c. di Luciano Bellosi e Aldo Rossi, 1550a ed. (Torino: Einaudi, 1986), [online], <http://www.letteraturaitaliana.net/pdf/Volume_5/t129.pdf>, p. 823.
[12] Roberto Belotti, «Magnifica Communitas Serinae: momenti luoghi e personaggi della storia di Serina» (Bergamo: Corponove Editrice, 1998), 443.
[13] Sarah Valtolina, «Monza, addio all’artista e professore del liceo Valentini Paolo Bonaldi», Il Cittadino, 8 settembre 2021, https://bit.ly/AddioartistaeprofessorePAOLOBONALDIilcittadino. Cfr., «Addio al prof.Bonaldi “vero maestro di vita”», Il Cittadino, 14 settembre 2021. Cfr., Andrea Taletti, «L’artista Bonaldi riposera’ a Serina», L’Eco di Bergamo, 22 settembre 2021.